NASCE CONFIRETE: IL NUOVO MAXI CONFIDI DI RIFERIMENTO PER LE PMI DI CONFAPI
18 Nov 2021
Dalla fusione tra Confapifidi e Ascomfidi Nord-Ovest nasce Confirete, che affianca alle tradizionali garanzie nuovi strumenti per il credito. Ce ne parla in esclusiva il neo insediato direttore Giuliano Sanlorenzo.
Dottor Sanlorenzo, perché Confirete nasce ora?
«In primis ci sono ragioni legate al processo di consolidamento del sistema degli intermediari finanziari. Di fatto è la stessa Banca d’Italia a incentivare questo tipo di fusioni, mirate ad avere soggetti dimensionalmente maggiori, più forti e più articolati. L’obiettivo, per gli operatori vigilati, è avere una classe dimensionale minima, in modo da poter contare su attività finanziare per almeno 150 milioni. A questo riguardo, Confirete, che segue già oltre 19.000 imprese associate, è coperta per 250 milioni, quindi ben al di sopra della soglia prescritta. L’altro criterio riguarda l’indice di patrimonializzazione, che per legge è fissato al 6% - e qui occorre precisare che Confirete vanta un CET1 (coefficiente di adeguatezza patrimoniale) pari al 25%. Anche per questo parametro siamo quindi ben oltre l’asticella fissata».
Come a dire che avete le spalle larghe.
«Sì, possiamo affermarlo senza timore di smentita. Ma non c’è soltanto questa motivazione, dietro alla nascita. Il secondo aspetto è riconducibile a ragioni pratiche, legate all’economia di scala e alla riduzione dei costi operativi, a tutto vantaggio delle imprese socie. Vedete, con l’esplodere della pandemia il ruolo dei confidi è stato disintermediato dalla garanzia pubblica dello Stato e gli intermediari finanziari sono andati incontro a sofferenze. A quel punto, la reazione è stata quella di fare squadra e presentare strutture più solide, in grado di avere meno costi operativi e maggiore efficienza. Tutto questo si traduce in minori costi per le stesse aziende che usano i servizi a loro disposizione. Insomma, abbiamo un confidi più efficiente e vicino alle esigenze delle imprese, che, per inciso, per usufruire dei nostri servizi pagano una quota una tantum di 250 euro. Ma c’è un terzo punto alla base della nostra operazione».
Ovvero?
«Abbiamo aumentato la quantità dei prodotti offerti. Mi riferisco alle attività di finanza agevolata: Confirete affiancherà all’attività di rilascio di garanzie quella di erogazione di servizi di consulenza finanziaria e gestionale. Ma anche l’operatività di erogazione di finanziamento diretto alle imprese, con particolare attenzione al “microcredito di prossimità” – sostituendosi, insomma, in tutto e per tutto alla banca. Per inquadrare meglio la natura e gli obiettivi di questa fusione occorre, d’altra parte, tenere presente che la fine delle misure emergenziali seguite alla pandemia farà tornare alla ribalta le debolezze del sistema imprenditoriale italiano».
E il fatto che, con la ripresa economica mortificata dai rincari dei costi energetici e di molte materie prime, soprattutto le piccole imprese stanno vedendo ridursi le possibilità di finanziamento diretto alle imprese.
«Esatto. Confirete entra nella sua totale operatività come strumento a disposizione delle imprese per metterle maggiormente in grado di ripartire dopo la pandemia e le difficoltà conseguenti. Oggi occorre creare le condizioni per consolidare la ripartenza, ma anche evitare di imitare gli struzzi e rendersi conto che nel primo semestre del 2022, passato l’effetto delle moratorie, ci sarà un alto numero di aziende che, avendo perso due anni di mercato, avrà difficoltà a pagare le proprie rate. Il confidi avrà anche il ruolo dell’ammortizzatore per le imprese, mettendo in campo strumenti che sosterranno le imprese in difficoltà nell’accesso al credito. E badate bene che questo concetto vale sia per le aziende più deboli sia per quelle più solide ma che comunque potranno aver bisogno di credito, nel momento in cui potrebbero aumentare le quote di rischio per le quali la stessa banca chiederà la garanzia a fonti terze, come i confidi. Confirete mette in campo gli strumenti per sostenere le imprese in tutte le possibili fasi della loro esistenza, in questo lavorando in piena sinergia con le Associazioni territoriali».
In Veneto sono presenti una filiale a Padova, nella sede di Confapi di viale dell’industria, e una a Verona.
«Vale la pena di precisare che Confirete può rilasciare garanzie in tutto il territorio nazionale e ha accordi con tutti i gruppi bancari italiani, e le convenzioni coprono anche le banche a caratura locale, in qualunque regione. La nuova struttura intende incrementare l’offerta di servizi e prodotti a tutto vantaggio delle imprese. Anche di quelle venete».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova